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🏃🏻‍♂️ Lautaro alla ricerca della forma perduta: spunta il piano pattuito con Inzaghi! I dettagli

La Gazzetta dello Sport ha fatto il punto sulla strategia posta in essere dall’Inter per riportare al top della condizione Lautaro Martinez, ancora alle prese con una condizione fisico-atletica oggettivamente deficitaria.

“Il lavoro specifico che l’argentino porterà avanti in questi giorni sarà finalizzato a colmare il gap di condizione. Primo obiettivo, salire di livello già sabato a Udine e rompere il ghiaccio tornando a segnare. Il resto verrà da sé: dopo la trasferta in Friuli, l’Inter tornerà a giocare una gara dopo l’altra fino alla sosta di metà ottobre. Stella Rossa in Champions, poi Torino in campionato, sempre a San Siro: Lautaro magari non le giocherà tutte da titolare. Ecco, qui non è questione di “quanto” ma di “come”. E il bomber seriale che ha seminato reti ovunque nello Scudetto della stella è in grado di fare la differenza in qualunque contesto, ad esempio segnarne quattro entrando dalla panchina come in quella notte a Salerno di fine settembre del 2023.

E qui arriviamo a un altro punto chiave, perché la rincorsa che il 10 nerazzurro ha pianificato con il suo allenatore potrà passare anche… dai pit stop. Il che significa maggiore disponibilità al turnover e alla gestione delle energie. In un momento così delicato, sapersi dosare – e affidarsi alle scelte di chi lo vede allenarsi tutti i giorni, come Inzaghi – è fondamentale tanto quanto scegliere la soluzione giusta nell’area avversaria. Chi lo conosce sa benissimo che, fosse per lui, Lautaro si schiererebbe sempre dall’inizio, ma chi frequenta Appiano sa anche altrettanto bene che quella fascia al braccio è un simbolo che il Toro onora con grande senso di responsabilità: per lui, l’Inter viene prima di tutto il resto, Lautaro compreso. È con questo spirito che l’argentino ha accettato la panchina di Manchester, nel debutto di Champions più luccicante che si potesse immaginare, ed è allo stesso modo che accetterebbe altre scelte simili di Inzaghi se le gambe non dovessero girare ancora al meglio”.

By Nicola Cosentino

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