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😐 Di Francesco: “Esonero ultimo dei miei pensieri! Nicolussi in dubbio per Bologna”

Eusebio Di Francesco, tecnico del Venezia, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Bologna, in programma domani alle ore 20:45 al “Dall’Ara”. Ecco quanto ripreso da TMW:

“In dubbio è Nicolussi Caviglia per un problemino, Anderson non ci sarà per un problema familiare, Zampano anche per un problema alla mano. Ci auguriamo di recuperarlo per la prossima. Dal punto di vista mentale ci siamo leccati le ferite, dopo una partita che ci ha visti soccombere come risultato, ma non come prestazione. Il Bologna ha giocato mercoledì, ma ha una rosa tale da potersi permettere dei cambi. A volte anche concedere una occasione può essere determinante, il Lecce ce lo ha insegnato”.

Ha dormito dopo Lecce? Ha portato la squadra a Lourdes?
“Non ho dormito. A Coverciano ci hanno insegnato coerenza, competenza e la terza la capite da soli (ride, n.d.r.). Ma non ci possiamo basare sulla fortuna. Questa squadra merita di avere maggiori soddisfazioni”.

Più arrabbiato o dispiaciuto?
“Arrabbiato per quella che è stata la partita. Attorno a noi ci sono stati soprattutto commenti distruttivi”.

C’è più preoccupazione o voglia di mettere l’elmetto?
“Un po’ di preoccupazione nella vita serve sempre. Quando esco di casa mi sento spesso dire “mi raccomando”, una frase che sentivo da mia madre. Ma condivido che serva l’elmetto, è una partita difficile, ma abbiamo dimostrato di poterci stare, di non essere di passaggio”.

Il club le è vicino. E’ un punto di forza del club?
“Sì, se si ha il prosciutto negli occhi spesso succede quello che hai detto. Non faccio io una colpa ad una società che può fare delle scelte differenti, ma è l’ultimo dei miei pensieri. Penso a lavorare e cercare risultati”.

Joronen?
“Neanche lui è recuperato”.

C’è da lavorare sul contraccolpo psicologico?
“Sì, abbiamo lavorato su questo. Immedesimatevi in chi sta dentro il campo e vede gli avversari fare gol al primo tiro in porta. Non era mai capitato di creare così tanto”.

By Nicola Cosentino

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